La Storia

Villa Emanuele

La villa, con annessa casa del guardiano, venne progettata e costruita nel 1912 dall’ing. Umberto Emanuele (generale del Genio Civile e consigliere della Società Anonima) con la consulenza artistica del cognato, il pittore Angelo Rossi.
Si tratta di un edificio in muratura portante realizzato su due piani, coperto a tetto con torrino belvedere.
La villa è stata interessata da tre successivi ampliamenti (nel 1919, nel 1930 e infine nel 1942).

Dal punto di vista volumetrico, il torrino (sul quale si innesta il bow-window) risulta essere il perno intorno al quale si inviluppano i volumi della villa.

 

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Gli elementi architettonici e decorativi che la individuano come villa liberty (sebbene forse di un liberty minore) si possono notare per esempio nel disegno del vano dell’ingresso principale, ad arco ribassato tripartito, caro all’architettura liberty; nella linea curva del motivo del cerchio che si ripete in più elementi dell’edificio con un effetto d’impatto; nelle vetrate delle finestre e nelle ringhiere del balconcino e del terrazzo. Un cerchio pieno o interrotto ad arte in contrasto con la linea dell’arco del vano a realizzare l’effetto liberty di uno stile che vuole essere nuovo, di rottura rispetto a stilemi codificati. Liberty è anche l’uso dell’arco a sesto ellittico nel disegno delle aperture del torrino, come delle finestre del bow-window e di quelle del primo piano.

Ingentiliscono la sobrietà dei volumi, gli inserti realizzati con una successione di mattonelle in ceramica decorata e l’uso di finitura ad intonaco con caratteristiche diverse che finisce per realizzare un vero e proprio disegno sulle superfici murarie.

Il prospetto, massiccio a nord, viene alleggerito dalle pareti a 45 gradi che corrono rispetto all’asse longitudinale nord-sud dell’edificio. La fascia marcapiano riequilibra la proporzione in senso orizzontale del manufatto.
La copertura a tetto a più falde, realizzata con struttura in legno, presenta una lavorazione sull’estremità in vista dei correnti dell’orditura secondaria.
Elegante il disegno delle mensole in legno poste a impreziosire l’attacco del tetto del torrino, che fanno pensare alle coperture realizzate nel nord della penisola (forse un segno della memoria delle origini piemontesi del progettista).